Claudia Dominijanni Osteopata D.O

Claudia Dominijanni Osteopata D.O

Mi chiamo Claudia Dominijanni,

sono Osteopata D.O. e ho conseguito il mio diploma di laurea presso la scuola Francese C.E.R.D.O. di Roma.

 

Sono iscritta al Registro degli Osteopati d’Italia (R.O.I.) con numero 2271

 

Amo il mio lavoro perché mi regala ogni giorno una grande opportunità di scambio reciproco con i miei pazienti.

 

Avere a che fare con persone di età diversa e con i più disparati motivi di consulto rappresenta un grosso stimolo per la mia crescita umana e professionale.

 

Credo fermamente che il percorso di guarigione dipenda molto dal “permesso “che ognuno di noi sa concedersi, facilitando e potenziando in modo personalizzato il trattamento Osteopatico. E infatti prendersi veramente cura di se stessi -in linea con il pensiero del fondatore dell’Osteopatia Still- è occuparsi allo stesso tempo di corpo, psiche e anima (Quale che sia l’idea personale di quest’ultima).

 

A tale proposito mi piace riportare una frase che a mio avviso sintetizza in pieno quanto sopra espresso :

”Dico sempre che”in-curabile”significa curabile dall’interno” (Dr.John DeMartini).

 

Reputo fondamentale e stimolante un atteggiamento attivo dei miei pazienti rispetto ai propri motivi di consulto ed il continuo e reciproco scambio di informazioni rende il mio lavoro ancora più piacevole .

 

Attualmente lavoro a Roma (sede fissa) e su richiesta esercito a Pescara e Catanzaro.

 

Osteopatia e gravidanza: binomio sempre più stretto. 

Lo scopo del trattamento osteopatico è quello di donare alla mamma un benessere ed un equilibrio che le permetteranno di vivere una gravidanza serena, accompagnandola ad un parto il più possibile naturale e privo di complicazioni. Le donne incinte se seguite da un osteopata possono raggiungere benefici fisici che consentono loro di arrivare pronte al parto e con meno acciacchi possibile.

Durante i mesi che vanno dal concepimento al parto sia la donna che il nascituro subiscono profonde trasformazioni. Il feto cresce sia di misura che in attività funzionale e trasforma se stesso adattandosi all’ambiente in cui è ospite. La donna attua un cambiamento strutturale anatomico e fisiologico principalmente dedicato all’ospite appena arrivato, accomodando la sua struttura corporea in modo tale da ottenere il miglior equilibrio possibile per questa convivenza.

Il bambino che cresce nel grembo materno porta ad uno spostamento del centro di gravità associato ad importanti cambiamenti posturali, i quali saranno necessariamente integrati nell'equilibrio generale della nuova coppia (mamma-bambino).

Le possibilità di adattamento sono davvero infinite ma a volte capita che qualche parte della struttura non riesca ad adeguarsi al cambiamento creando un conflitto funzionale, compatibile con la vita ma decisamente scomodo, energicamente dispendioso ed impegnativo da un punto di vista fisiologico.

La donna potrà vivere dei disagi fisici come il mal di schiena, la cefalea, la nausea, il vomito, le alterazioni dell’umore o del ritmo sonno-veglia.

 

Spesso vecchi traumi fisici irrisolti tornano a farsi sentire proprio durante la gravidanza.

Qui entra in gioco la figura dell'osteopata, che aiuta la donna a ritrovare quell'armonia e quell'equilibrio che permetteranno alla futura mamma di vivere questo splendido periodo nella maniera più serena e comoda possibile.

 

In gravidanza la maggior parte delle donne soffre di mal di schiena: quali sono le principali cause?

C’è un fattore biomeccanico che causa il mal di schiena al di là della pancia che cresce e dei chili che si accumulano ed è legato al fatto che il feto che cresce crea una serie di metamorfosi nel sistema viscerale della donna, andando ad incidere notevolmente sulle dinamiche della colonna vertebrale. Quindi i dolori alla schiena non sono sempre legati ai chili di troppo! Da un lato c’è un aspetto strettamente legato alla parte strutturale della colonna e dall’altro c’è anche l’aspetto ormonale che favorisce una lassità legamentosa.

 

Si può prevenire il mal di schiena in gravidanza?

Certamente fare prevenzione è possibile. Di solito le donne che si approcciano all’osteopatia hanno notevoli benefici. Il consiglio che mi sento di dare è quello di intraprendere il PERCORSO MAMMA all’inizio del secondo trimestre, fissando un primo incontro conoscitivo durante il primo trimestre. Una prima consulenza è fondamentale ed ha lo scopo di informare la gestante, e più in generale la futura coppia genitoriale, sugli obiettivi del PERCORSO MAMMA.

Per avere informazioni sul PERCORSO MAMMA è possibile visitare contattarmi telefonicamente per richiedere una prima consulenza gratuita. 

 

Da quale mese di gravidanza la donna incinta può rivolgersi all’ osteopata?

Tenendo conto che l’Osteopatia si avvale di tecniche molto dolci, è possibile approcciare la gestante già dal primo trimestre. Personalmente, poiché il periodo è molto delicato per mamma e nascituro (e per la coppia ), preferisco attendere il secondo trimestre. Scegliere di intraprendere un percorso Osteopatico durante la gravidanza vuol dire occuparsi di sé stesse e al contempo gettare basi sane per il nascituro.

Lunedì, 12 Novembre 2018 12:37

Lombalgia cronica: ecco come farla passare!

Nei paesi industrializzati il mal di schiena lombare cronico è una patologia molto frequente nella popolazione ed il suo trattamento comporta enormi costi per la società. Insieme alle malattie da raffreddore, il mal di schiena è la ragione più comune di visita al medico di base.

I dolori lombari inoltre costituiscono una delle principali cause di assenza dal lavoro e di richieste di visite specialistiche, indagini diagnostiche interventi vari, con conseguenti costi sanitari altissimi. Negli Stati Uniti sono state stimate cifre che si aggirano intorno ai 50 milioni di dollari l’anno.

Studi scientifici hanno riconosciuto la validità della valutazione e del trattamento osteopatico anche in presenza di dolore lombare cronico che, soprattutto se effettuato entro il primo mese dall’insorgenza del sintomo, restituisce al paziente il proprio equilibrio muscolo scheletrico, evitando interventi ed esami inutili oltre che onerosi.

 

Mal di schiena e discopatie

Quando si parla di mal di schiena la causa del sintomo è spesso attribuibile a protrusioni discali ed ernie.

Si arriva dall’ Osteopata disperati, dopo mesi di iniezioni, infiltrazioni, antinfiammatori ed altri rimedi che spesso, con gran sconforto del paziente, tendono a far peggiorare il dolore. 

 

Cosa provoca il "mal di schiena"?

Se una vertebra si sposta disallineandosi, questa si blocca, determinando un diverso fulcro di carico con conseguente compressione del disco, arrivando ad interessare il rispettivo nervo.

Il primo sintomo sarà il dolore e l’irrigidimento muscolare, a seguire alterazioni dell’alvo intestinale ed altri sintomi ad esso associati. Questi ultimi vengono spesso erroneamente ignorati o considerati come sintomi a sé stanti. Molto spesso invece, quando non sono conseguenti ad una situazione di squilibrio posturale, rappresentano addirittura la causa dell’insorgenza della lombalgia cronica.

 

Come è possibile?

"La struttura governa la funzione, e la funzione governa la struttura"

Questa è una delle regole fondanti la disciplina Osteopatica.

Nel caso specifico è quindi chiaro che un disallineamento vertebrale potrà avere conseguenze sulla funzionalità intestinale, ed allo stesso modo un colon irritabile, per esempio, potrà avere ripercussioni sulla postura, portando una o più vertebre a disallinearsi e ad attuare compensi che contribuiranno all’insorgenza di discopatie.

 

Come agisce l’Osteopatia sul mal di schiena?

L’Osteopatia ha un approccio causale, agisce perciò andando alla ricerca della causa e non lavorando unicamente sul sintomo.

In caso di mal di schiena da discopatia, infatti, se trattiamo il muscolo possiamo lenire il sintomo provvisoriamente ma il nervo che rappresenta la causa rimarrà comunque compromesso. Quindi non risolveremmo assolutamente nulla.

Per determinare se il tipo di lombalgia cronica sia di natura strutturale o viscerale, inoltre, vengono effettuati diversi test specifici.

 

Quali tecniche osteopatiche si utilizzano?

Le tecniche Osteopatiche utilizzate per questa sintomatologia sono rapide, delicate ed indolori.

L’Osteopata aiuterà la tua vertebra a ritrovare la sua corretta posizione, “sbloccandola” e scongiurando la compressione del disco e del nervo.

 

“L’ernia rientra? “

Questa è una domanda che fanno in molti.

Cerchiamo di fare chiarezza.

In caso di protrusione discale, fase che precede l’ernia, è possibile far rientrare la situazione.

Quando l’ernia è ormai dichiarata, invece, si lavora a livello sintomatologico, decomprimendo quest’ultima. L’ernia dunque, pur rimanendo al suo conquistato posto, non darà più fastidio e la condizione dolorosa tenderà a sparire.

 

Quante sedute dall'osteopata occorrono per trattare il "mal di schiena"?

In caso di protrusioni il numero di sedute Osteopatiche è decisamente più circoscritto, si parla di 2 -3 trattamenti. 

Le ernie, invece, andranno monitorate con trattamenti e richiami costanti e la frequenza verrà adattata al soggetto. Tendenzialmente si parla di una volta al mese e l’obiettivo sarà quello di arrivare ad una volta ogni due mesi circa.

 

Discopatie ed ernie sono le sole cause di lombalgia cronica e sciatalgia?

Decisamente no!

Uno dei motivi per cui molti pazienti provano di tutto senza alcun esito di miglioramento, talvolta addirittura peggiorando il proprio stato sintomatologico, è la scarsa considerazione da parte di molti approcci manipolativi di tutto ciò che circonda la zona dolorante. In questo caso specifico parliamo dei visceri presenti a livello lombare.

Parliamo di intestino, ed in particolar modo di radice del mesentere. Questa struttura è infatti una delle zone che, se in disfunzione, provoca una vera e propria sintomatologia dolorosa a livello delle lombari.

L’Osteopata attraverso test specifici individua la causa del tuo dolore lombare, distinguendo la LOMBALGIA STRUTTURALE da quella VISCERALE.

 

Ma che cosa è la radice del mesentere? 

È una lamina sierosa che si presenta come un ampio ventaglio ripiegato che s’inserisce sull’intestino tenue e si estende dall’angolo duodeno digiunale alla valvola ileo ciecale. 

 

Come è possibile che agendo a livello viscerale ci sia una risposta a livello strutturale lombare?

La disfunzione osteopatica è una restrizione di mobilità, cioè una riduzione della mobilità di un elemento corporeo; essa può dipendere da fattori di diversa natura: fattori traumatici, tossinici, viscerali, posturali, psico-emotivi, alimentari. Una restrizione di mobilità in una parte costringe il resto dell’organismo ad adattarvisi intorno, creando così compensi in altri distretti del corpo che spesso si traducono in sintomatologie più o meno gravi. La disfunzione viscerale non è altro che una perdita di mobilità che si viene a formare in un distretto specifico del viscere a causa di un cattivo scivolamento dell’organo con le strutture che lo circondano. Questa situazione può verificarsi per fattori intrinsechi nell’organo, interventi chirurgici, traumi diretti. Anche microtraumi perpetuati nel tempo però sono in grado di provocare disfunzioni osteopatiche viscerali. Le Viscere hanno superfici scivolose e sono in comunicazione con la colonna vertebrale per interposizione di altre strutture. Ad ogni movimento del rachide corrisponde un riflesso sugli organi corrispondenti, provocando il movimento di questi ultimi. Tensioni a questo livello possono alterare o restringere questi movimenti e stressare gli organi e la loro funzionalità.

In altri termini l’organo in questione resterà fissato ad altre strutture e non potrà più muoversi liberamente. Ciò produrrà disturbi alla vascolarizzazione aumentando così il malfunzionamento dell’organo stesso. Considerato il fatto che i visceri si ancorano alla parete addominale posteriore e sono quindi topograficamente in corrispondenza della colonna vertebrale, la loro immobilità porterà squilibri al rachide e per via riflessa ad altre zone del corpo non direttamente connesse con esso.

Appare perciò chiara la dinamica che fa sì che una disfunzione osteopatica della radice del mesentere possa arrecare ripercussioni sul rachide lombare, scatenando così dolore cronico.

La gravidanza e la nascita di un figlio rappresentano uno dei momenti più intensi nella vita di una donna e nella vita di coppia, ma sono spesso carichi di dubbi di varia natura che tormentano le future mamme.

"Conosciamoci Day" è una iniziativa che mira a fornire ai genitori informazioni circa gli strumenti e i trattamenti osteopatici da poter utilizzare durante la dolce attesa, per sé stessi e per il futuro nascituro. Durante l'incontro conoscitivo con l'Osteopata avrete modo di porre domande e informarvi sul percorso che fa più al caso vostro.

Osteopatia per le neomamme

Ogni incontro avrà la durata di 15-20 minuti e comprenderà una prima valutazione posturale in statica e in dinamica. L'obiettivo delle proposte Osteopatiche che verranno illustrate mirano a far sì che ogni donna possa prendere profondamente contatto con il proprio corpo e partecipare alla maternità in modo attivo e consapevole iniziando nel migliore dei modi l’esperienza più straordinaria che si possa vivere.

L’osteopatia, prendendo in considerazione l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, viscerale e nervoso, può aiutare la neomamma a risolvere i suoi disturbi, superare o alleviare la stanchezza e prendersi cura con rinnovata energia del suo bambino.

Ti aspetto a Roma, al mio studio di osteopatia a Trastevere o in zona Corso Trieste a Roma

Dal pre al post parto!

 

Lombalgia cronica nei danzatori: perché molti soffrono di “mal di schiena”?

E bene si, anche le ballerine e i ballerini professionisti soffrono di lombalgia cronica e si affidano regolarmente ai trattamenti Osteopatici per mantenere in equilibrio il proprio stato di salute.

Nei paesi industrializzati il mal di schiena lombare cronico è una patologia molto frequente nella popolazione ed il suo trattamento comporta enormi costi per la società. Insieme alle malattie da raffreddore, il mal di schiena è la ragione più comune di visita al medico di base.

I dolori lombari inoltre costituiscono una delle principali cause di assenza dal lavoro e di richieste di visite specialistiche, indagini diagnostiche interventi vari, con conseguenti costi sanitari altissimi. Negli Stati Uniti sono state stimate cifre che si aggirano intorno ai 50 milioni di dollari l’anno .

Studi scientifici hanno riconosciuto la validità della valutazione e del trattamento osteopatico anche in presenza di dolore lombare cronico che, soprattutto se effettuato entro il primo mese dall’insorgenza del sintomo, restituisce al paziente il proprio equilibrio muscolo scheletrico, evitando interventi ed esami inutili oltre che onerosi .

 

Mal di schiena nello sportivo

Non sono esenti da questa patologia neanche gli atleti, sebbene diverse siano le cause e conseguentemente i trattamenti rispetto alla popolazione normale.

Nello specifico, nei danzatori esso è particolarmente legato alla massa corporea, all’età, al tipo di alimentazione, al tipo di danza praticata, al tipo di coreografie eseguite. Fattori predisponenti sono sicuramente tutte quelle varianti anatomiche che condizionano squilibri muscolari (scoliosi, differenza di lunghezza degli arti inferiori, asimmetria del bacino o rotazione sul piano coronale del bacino, alterazioni delle curve fisiologiche del rachide sul piano sagittale, senza dimenticare lo stato psico-fisico, la malocclusione, pregressi traumi, ecc). Altro fattore sicuramente da non sottovalutare è l’errore tecnico.

Si vuole sottolineare inoltre che la pratica della danza impone al corpo modificazioni del proprio atteggiamento per meglio rappresentare i diversi fondamentali (basti pensare al “collo del piede”) per apparire più aggraziati nelle movenze.

Per quanto riguarda la schiena, è richiesta, mediante esercizi di auto-allungamento, la rettilizzazione delle curve fisiologiche. Il ballerino/a svolge le curve del rachide e quindi modifica anche le forze che i propri muscoli esprimono a livello delle loro inserzioni ossee, modificando quindi la modalità con cui essi lavorano. Carichi di lavoro eccessivi possono danneggiare l’equilibrio funzionale del rachide, facendo comparire dolori. Gottschlich LM , in uno studio recente (2007) che ha coinvolto 141 ballerini professionisti di varie discipline del Salvador, ha evidenziato come l’ 85,8 % di essi sia affetto da LBP. Inoltre ha osservato che tale affezione è legata ad almeno 30 ore settimanali di allenamento.

La colonna è soggetta a molte forze durante la stazione eretta, la deambulazione e la pratica di attività sportive e non.

Concludendo: la danza se ben eseguita è sicuramente un metodo efficace per il normale sviluppo e mantenimento dell’ integrità anatomica e funzionale del rachide, ma in caso di sovraccarico di allenamento può comportare delle ripercussioni all’intero organismo. Questo è il caso delle pazienti che solitamente tratto, ognuna delle quali svolge circa 30 ore settimanali di allenamento, senza contare i periodi di sovraccarico dovuti da allenamenti extra in preparazione a gare e spettacoli.

Soffri di lombalgia? Se avessi un dolore alla colonna vertebrale, non aspettare, chiama Osteopata Roma Claudia Dominijanni usando il form qui a fianco o chiamaci al numero  334 71 95 889 e scopri come l'Osteopata può esserti d'aiuto!

 

Il dolore del rachide cervicale è uno dei motivi di consulto più frequenti  per un osteopata.

La cervicalgia (ovvero il dolore alla cervicale, la parte alta della colonna vertebrale) è uno dei disturbi più comuni del mondo occidentale, il collo è infatti una delle regioni maggiormente sollecitate dal punto di vista meccanico nella nostra quotidianità: spesso affaticato da tante ore alla guida dell’automobile, davanti a pc e telefonini, quasi sempre luogo in cui “scarichiamo” tutto il nostro stress, fisico ed emotivo.

Il trattamento Osteopatico si occupa di tutte le problematiche dolorose acute e croniche, gli esiti di eventi traumatici come il classico colpo di frusta, i casi di limitazione del movimento nei diversi piani dello spazio, nonché i disordini posturali che interessano non solo il collo ma anche spalle, dorso, schiena e non da ultima la rigidità da accumulo delle “tensioni” .

Le tecniche a disposizione dell’osteopata sono le più varie, dalla manipolazione delle articolazioni al rilascio muscolare, fino alle tecniche più delicate e sottili di tipo fasciale o di tipo cranio-sacrale. In comune, queste tecniche hanno lo scopo di fornire ai tessuti l’informazione adatta al soggetto affinché questi si possano trovare nella condizione migliore per ristabilire la propria salute. Non è quindi corretto pensare che l’osteopata sistemi qualcosa “fuori posto”; è più giusto pensare che la sua azione è quella di eliminare delle restrizioni di mobilità che limitano le naturali capacità del corpo di mantenersi in salute e vivere senza dolore.

Il trattamento osteopatico del rachide cervicale diventa così non solo utile per il miglioramento della sua funzione meccanica, ma anche di tutte le altre cui è legato: della funzione vascolare, di apporto arterioso e di drenaggio venoso del cranio e di tutti gli organi presenti nel collo; della funzione nervosa, di innervazione delle spalle e tutti gli arti superiori; della funzione vegetativa, di regolazione della funzione di occhi, fosse nasali, orecchi, e di parte di funzioni cardio-polmonari e digestive; della funzione posturale legata alla funzione della deglutizione, della fonazione e quindi anche della articolazione della mandibola.

 

Come può intervenire l’osteopata in caso di cervicale?

L’Osteopata integra sempre il trattamento di una regione del corpo nel trattamento globale dell’individuo: ogni problematica cervicale va quindi sempre vista nella globalità del paziente e correlata a tutte le sue disfunzioni.

A questo proposito, spesso, a fine trattamento l’Osteopata consiglierà al paziente degli esercizi specifici da effettuare tra una seduta e l’ altra, o in altri casi delle linee guida da mettere in atto durante la giornata.

Se avessi un dolore cervicale che oltre al dolore muscolare si manifesti con mal di testa, radicolopatie, bruxismo, nausea, disturbi gastrointestinali, non aspettare, chiama Osteopata Roma Claudia Dominijanni usando il form qui a fianco o chiamaci al numero  334 71 95 889 e scopri come l'Osteopata può esserti d'aiuto!

Domenica, 01 Novembre 2015 21:31

Osteopata Trastevere Roma

Stai cercando un Osteopata a Roma zona Trastevere?

Ho ricevuto diverse richieste da persone che cercavano un osteopata a Trastevere. Trastevere è un antico quartiere di Roma, che proprio per la sua unicità è entrato nei cuori di tanta gente, romani e non, che hanno deciso di viverci. Il quartiere è molto bello, ma spesso privo di servizi all’avanguardia. Per questo ho deciso di entrare nel centro PsyMed Polispecialistico Area Psicologica e Medica a Roma zona trastevere.

Quali tecniche osteopatiche utilizzo?

Puoi rivolgerti a me per un trattamento osteopatico, ad esempio in caso di:

  • cervicalgia
  • lombalgia
  • scoliosi
  • discopatia
  • cefalea
  • dolori articolari
  • dolori muscolari da trauma
  • stanchezza cronica
  • affezioni congestizie (come per es. otiti e sinusiti)
  • disturbi ginecologici
  • aderenze post operatorie
  • gonfiore intestinale
  • eruzioni cutanee
  • disturbi gastro-intestinali

….e più in generale……

  • disturbi posturali e del movimento;
  • bambini e neonati, donne in gravidanza e anziani
  • sportivi professionisti o dilettanti, per migliorare le performance, prevenire gli incidenti ed accelerare i tempi di guarigione

 

Che pensieri frequenta il tuo corpo?

Già i latini pensavano che l’uomo dovesse aspirare a due beni: la sanità dell’anima e la salute del corpo, due polarità complementari della natura umana.

Anche nel pensiero orientale il corpo e la mente sono stati studiati come aspetti inscindibili della stessa entità e grazie alla cura del corpo è possibile aver sane le facoltà mentali.

Partendo da questo presupposto si capisce come sia fondamentale prendersi cura di noi stessi considerando tutti gli aspetti del nostro essere affinchè la nostra mente raggiunga una buona performance, i nostri pensieri siano positivi e conseguenzialmente il nostro corpo ne tragga vantaggio.

Se è vero che frequentare pensieri positivi comporta effetti benefici al nostro organismo, è altrettanto vero che lavorare sulle restrizioni di mobilità di quest’ultimo, migliorandone quindi le funzionalità, riattiva una serie di processi bio-fisiologici che tenderanno alla riconquista del benessere mentale e spirituale.

Siamo un’ equilibrio perfetto di mente corpo e spirito, tre elementi interdipendenti l’un l’altro.

Modificando anche uno solo di questi tre elementi, si otterrà inevitabilmente un cambiamento negli altri due.


L’ Osteopatia, attraverso il suo approccio manuale e non invasivo, accoglie a pieno questa visione olistica, considerando il paziente nella sua totalità di individuo.

Le nostre abitudini di vita quotidiana creano un impulso e una direzione verso la salute di corpo-mente: essere chiari con noi stessi su ciò che vogliamo, su chi siamo e sul come vogliamo scegliere di stare al mondo, influisce notevolmente sul nostro stile di vita e sul mantenimento del nostro benessere quotidiano.

 

L'Osteopatia e lo stretto legame tra gli organi interni e le emozioni

Il legame fra malattia e psiche è ormai largamente compreso, studiato e accettato. La medicina psicosomatica cerca il nesso simbolico sottostante la malattia, per poterne risolvere definitivamente le cause. Secondo questo approccio, la malattia è legata a diverse variabili quali: ereditarietà, esperienze della prima infanzia, sonno, alimentazione, educazione e traumi affettivi.

Partendo da questi presupposti, possiamo desumere l’esistenza di un nesso ben preciso tra malattia ed emozioni, nei vari organi e apparati.

Da un punto di vista Osteopatico, l’ascolto del corpo e dei sintomi che esso produce risulta essere un interessantissimo elemento su cui basare la ricerca della causa del motivo di consulto del paziente, e conseguenzialmente il trattamento ed il percorso più adatto al caso.

 

L'Osteopatia viscerale

L’ Osteopatia viscerale, insieme anche alle tecniche cranio sacrali, rappresentano un valido metodo di approccio olistico che tende a far emergere nel paziente risorse e limiti, consapevolezza di sé, sia da un punto di vista di “ sistema corpo” che di mente e spirito.

Intraprendere un percorso Osteopatico vuol dire scegliere di ascoltare il proprio corpo ed imparare a dialogare con esso, assecondarlo ed allinearlo a tutti gli altri sistemi del nostro organismo.

Trattare le cicatrici con l'osteopatia per ritrovare il tuo benessere posturale

 

La pelle costituisce il rivestimento più esterno del nostro corpo.

Nell’uomo è l’organo più esteso dell’apparato tegumentario e svolge varie funzioni come mediatore tra l’organismo ed il mondo esterno. Qualsiasi danno che coinvolga il derma e la giunzione dermo-epidermica comporta inevitabilmente la comparsa di cicatrici. Quest’ ultime, da un punto di vista funzionale, creano nel tempo dei veri e propri punti fissi (che possiamo immaginare come dei nodi da cui generano tensioni dirette ai tessuti circostanti ) che tenderanno a coinvolgere sempre più strutture, seguendo un andamento che solitamente si estende a ventaglio.

 

Le cicatrici sono tutte uguali?

In relazione al tipo di processo di cicatrizzazione avvenuto le cicatrici possono distinguersi in:

  • NORMALI: Cicatrici che producono un esito cicatrizzale congruo con la ferita stessa
  • IPERTROFICHE: Cicatrici che producono una eccessiva riparazione
  • ATROFICHE: Cicatrici che producono una carente riproduzione
  • CHELOIDEE: Cicatrice esuberante che copre una superficie maggiore della ferita che l’ha causata

 

Quali cicatrici possono causare squilibri posturali?

Tutte le cicatrici, se non trattate, possono nel tempo influire sull’ equilibrio posturale di ogni soggetto. La discontinuità del manto cutaneo, dovuto da un trauma o ad un intervento chirurgico è una condizione facilmente riscontrabile nei pazienti. Molto spesso il paziente non considera la cicatrice come possibile fonte di sintomi o problematiche che possono insorgere sulla struttura, sul sistema viscerale o sul fronte emozionale.

 

Perché le cicatrici causano squilibri posturali?

Una lesione cicatriziale non si ferma alla superficie della pelle, ma continua in profondità con collegamenti sistemici che interessano tutto il corpo. Ecco perché spesso da una cicatrice deriva un quadro sintomatologico ampio, non localizzato al distretto dove si osserva la discontinuità cutanea. Pensiamo per esempio ad una cervicalgia scatenata da una cicatrice post chirurgica da tiroidectomia.

 

Quali sono gli squilibri che possono provocare le Cicatrici?

Le cicatrici, specie quelle patologiche, possono squilibrare l’organismo a vari livelli:

 

  • SQUILIBRIO POSTURALE

Per l’azione sui recettori cutanei e l’effetto perturbante sul sistema tonico posturale. Infatti una cicatrice retratta, ipertrofica o cheloide è in grado di stirare i recettori cutanei e provocare afferenze propriocettive ed esterocettive alterate. Il sistema tonico posturale viene così disturbato da queste afferenze, generando una risposta muscolare anomala. Tale risposta anomala è in grado di generare delle dismetrie funzionali , come per esempio una falsa scoliosi. Trattando la cicatrice patologica, si ottiene la scomparsa della dismetria e della curvatura scoliotica “adattativa”.

 

  • SQUILIBRIO MUSCOLO-FASCIALE

A causa della fibrosi della cicatrice, la catena muscolo-connettivale presenta zone di minore elasticità, generando un disturbo localizzato che si ripercuote sempre a livello globale, sull’equilibrio delle catene cinetiche in toto.

 

  • SQUILIBRIO LINFATICO

Una cicatrice patologica può alterare il deflusso linfatico locale

 

  • SQUILIBRIO ENERGETICO

Quando un meridiano viene attraversato da una cicatrice, specie se ipertrofica, si ha un “effetto barriera”, con conseguenze legate al disturbo della circolazione energetica.

 

  • SQUILIBRIO ENDOCRINO E METABOLICO

Per l’anomala secrezione di adrenalina e l’ipersimpaticotonia (aumento dell’attività del sistema simpatico e parasimpatico) che, spesso, si attiva con il semplice sfioramento dei vestiti sulla cicatrice.

 

Squilibri posturali più comuni che è possibile trattare con l'osteopatia

  • Blocchi vertebrali
  • Cefalee
  • Emicranie
  • Fatica cronica
Martedì, 18 Luglio 2017 10:15

Osteopata Trastevere

Se cerchi un osteopata a Roma in zona Trastevere, sono felice di comunicarti che da oggi opero anche presso PsyMed

Mi trovi in via Scalea Ugo Bassi, 42

 

Tra i nuovi servizi offerti puoi trovare:

  • Trattamento Manipolativo Osteopatico
  • Trattamento Manipolativo Osteopatico Pediatrico

 

Se cerchi un Osteopata a Roma in zona trastevere contattami

Per il bambino il momento della nascita costituisce un impegno considerevole, poiché il piccolo deve spingere per avanzare lungo il canale del parto, sottoposto alle contrazioni uterine, mentre la sua testolina deve restringersi per adattarsi alle ridotte misure del bacino materno. Un vero e proprio trauma che le sue ossa, non ancora completamente ossificate, sono in grado di affrontare e di assorbire ( grazie alla loro flessibilità e duttilità), riposizionandosi spontaneamente nel giro di pochi giorni.

A volte, tuttavia, specie se la nascita è stata particolarmente difficoltosa (travaglio lungo, parto podalico, cordone ombelicale attorcigliato, etc…), il neonato può incorrere in disturbi di vario genere, come rigurgiti, colichette, problemi di sonno, irritabilità.

Il professionista, tramite manipolazioni estremamente delicate a livello cranio-sacrale, corregge le disfunzioni, riportando le ossa nella corretta posizione.

Un lavoro ancora più efficace se già durante la gravidanza l’osteopata ha avuto modo di conoscere la struttura delle ossa del bacino materno, poiché saprà già quali possono essere le eventuali problematiche neonatali e come lavorare in modo ottimale sul bambino appena nato.

È importante sapere che il passaggio della testa nel canale del parto determina un modellamento delle ossa craniche e uno stimolo meccanico fondamentale per un corretto sviluppo di tutto il corpo; se questo viene a mancare, come in caso di parto cesareo, l'intervento dell'osteopata sarà necessario per favorire una crescita più fisiologica e naturale possibile.

I neonati subiscono uno stress importante durante il parto naturale, Spesso il diametro della testa del neonato è maggiore di quello del canale del parto, tuttavia nasciamo da migliaia di anni naturalmente!

 

Osteopatia per neonati e bambini: quando può essere utile?

Madre Natura ha previsto tutto: alla nascita gran parte del cranio è cartilagineo, in questo modo, la testa ha la capacità di diminuire il proprio diametro tramite la sovrapposizione di alcune ossa e riprendere il suo volume iniziale non appena fuoriuscito dall'utero.

Spesso vediamo bambini appena nati con un cranio non perfettamente rotondo, questo stato è dovuto al modellamento che avviene durante il passaggio nel canale vaginale.

Normalmente il cranio prende una forma più armonica nei primi 2-3 giorni di vita. Altre volte, i residui delle tensioni craniali post-parto si manifestano con sintomi come insonnia, disturbi della deglutizione-suzione, coliche intestinali. In questi casi, l'Osteopata approccia questi sintomi, liberando le tensioni del cranio e del resto del corpo con manovre dove la pressione del contatto non supera i 10 grammi.

Il bambino è trattato sul lettino o in braccio alla mamma.

IL più delle volte occorrono poche sedute per far rientrare la situazione e far ritrovare al piccolo la sua fisiologia, in linea con le tre leggi fondamentali per il benessere: ECONOMIA, EQUILIBRIO,CONFORT.

 

OSTEOPATIA E LE TRE LEGGI FONDAMENTALI PER IL BENESSERE 

Le tre leggi valgono sia per l’adulto che per il bambino ed il neonato. Vediamo insieme di cosa si tratta e cosa intendiamo quando parliamo di economia, confort ed equilibrio

  • Economia: la postura che manteniamo non deve richiedere troppo dispendio energetico.
  • Confort: In questo caso parliamo di non dolore. Faremmo di tutto per evitarlo, ad esempio zoppicare, assumere un atteggiamento di flessione, torsione o inclinazione con la schiena, fino a non muoverci per evitare questo benedetto dolore!
  • Equilibrio: il nostro baricentro deve cadere sempre dentro il nostro poligono di appoggio che si forma tra i piedi, inoltre, bisogna soddisfare anche l’orizzontalità della vista, cioè la nostra visuale deve essere indirizzata verso l’orizzonte in avanti.

 

Se cerchi un osteopata pediatrico a Roma, contattami, sarò felice di aiutarti!

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