Claudia Dominijanni Osteopata D.O

Claudia Dominijanni Osteopata D.O

Mi chiamo Claudia Dominijanni,

sono Osteopata D.O. e ho conseguito il mio diploma di laurea presso la scuola Francese C.E.R.D.O. di Roma.

 

Sono iscritta al Registro degli Osteopati d’Italia (R.O.I.) con numero 2271

 

Amo il mio lavoro perché mi regala ogni giorno una grande opportunità di scambio reciproco con i miei pazienti.

 

Avere a che fare con persone di età diversa e con i più disparati motivi di consulto rappresenta un grosso stimolo per la mia crescita umana e professionale.

 

Credo fermamente che il percorso di guarigione dipenda molto dal “permesso “che ognuno di noi sa concedersi, facilitando e potenziando in modo personalizzato il trattamento Osteopatico. E infatti prendersi veramente cura di se stessi -in linea con il pensiero del fondatore dell’Osteopatia Still- è occuparsi allo stesso tempo di corpo, psiche e anima (Quale che sia l’idea personale di quest’ultima).

 

A tale proposito mi piace riportare una frase che a mio avviso sintetizza in pieno quanto sopra espresso :

”Dico sempre che”in-curabile”significa curabile dall’interno” (Dr.John DeMartini).

 

Reputo fondamentale e stimolante un atteggiamento attivo dei miei pazienti rispetto ai propri motivi di consulto ed il continuo e reciproco scambio di informazioni rende il mio lavoro ancora più piacevole .

 

Attualmente lavoro a Roma (sede fissa) e su richiesta esercito a Pescara e Catanzaro.

 

Dormire è una funzione essenziale del nostro organismo, come mangiare e respirare. Nel nostro Paese circa il 20% della popolazione soffre cronicamente d'insonnia, che può manifestarsi attraverso diversi sintomi quali:  difficoltà ad addormentarsi, sonno interrotto più volte, risvegli all'alba, incubi, etc….

In questi casi occorre prima di tutto tranquillizzarsi , ed avere la consapevolezza che è sempre possibile  trovare una soluzione a questa situazione. L’insonnia  infatti, salvo rari casi patologici, è una condizione reversibile, qualunque sia il motivo che ti ha condotto a sperimentare questa fastidiosa realtà.

L’insonnia nella maggior parte dei casi non dipende da una malattia organica, ma è l'espressione di un disturbo funzionale associabile a uno stato di disagio emotivo. Tale disturbo non è circoscritto alle ore dedicate al sonno bensì si ripercuote su tutta la giornata, comportando sintomi diurni come affaticamento, energie ridotte nello svolgere i propri compiti quotidiani, cefalea, deficit d'attenzione e concentrazione, sonnolenza, irritabilità e sbalzi d'umore.

QUANDO SI INNESCA UN CIRCOLO VIZIOSO SINTOMATICO DI QUESTO TIPO, OCCORRE LAVORARE SUL CORPO, SULLA PSICHE E SULLE PROPRIE EMOZIONI PER RITROVARE  SERENITA’ SUPERARE L'INSONNIA E RICONQUISTARE IL MERITATO RIPOSO QUOTIDIANO.

 

Perché combattere l'insonnia lavorando su più "sistemi"?

Perdere tempo a disquisire se sia nato prima l’uovo o la gallina poco importa.

Mi spiego meglio.

Cercare di comprendere se l’insonnia sia stata causata da una disfunzione di mobilità strutturale piuttosto che da un particolare stato di disagio psico emotivo non vi servirà più di tanto a determinare la soluzione del disagio che state provando. Il sistema corpo è strettamente connesso con il sistema psiche e con il sistema spirito, e questi ultimi con il “sistema emotivo”. Ragion per cui il cambiamento di un solo componente di questo ingranaggio, provocherà necessariamente un cambiamento in tutti gli altri.

Come si fa dunque a pensare di poter ritrovare il giusto equilibrio personale prendendo in considerazione un solo aspetto del nostro essere?

Vi dirò di più, spesso l’insonnia bussa proprio alla porta di chi nella propria quotidianità continua a negare a se stesso la coesistenza di più sistemi che contribuiscono a renderlo ciò che è. Tutto ciò che esiste vuole essere visto e riconosciuto. E quando questo qualcosa non viene considerato , che siano ricordi, emozioni, avvenimenti, ricorrenze, scelte incompiute, rinunce, etc…. questo stesso qualcosa troverà altre vie per esprimersi in noi. Che sia un dolore fisico, che sia una restrizione di mobilità, che sia uno stato alterato emotivo, che siano tutte queste tre cose messe insieme che sfoceranno in insonnia o chissà in cos’ altro.

 

In molti si saranno riconosciuti in questa descrizione, eppure non soffriamo tutti di insonnia!

Che non reagiamo tutti allo stesso modo è un concetto ormai  ben radicato nella nostra cultura, ognuno di noi utilizza all' occorrenza le risorse di cui dispone per rimanere a galla! Ciò che invece va ancora approfondito è il concetto di restrizione di mobilità. Proprio questo fattore, se presente a livello del sistema cranio-sacrale, può essere la causa della tua insonnia!

 

Perché la restrizione di mobilità può provocare l'insonnia?

Come tutte le disfunzioni osteopatiche, le restrizioni di mobilità presenti  al livello di questo sistema , alterano un equilibrio che occorre ripristinare attraverso specifiche tecniche CRANIO SACRALI.

Qualsiasi distretto del nostro corpo deve potersi muovere liberamente ed in connessione con la propria fisiologia. Il più delle volte all’ ignaro paziente basterebbero poche sedute osteopatiche per “riavviare il sistema” e liberarsi dall’insonnia. Le tecniche cranio sacrali, infatti, comprendono un lavoro simultaneo su tutti e tre i sistemi. Altre volte invece, è fondamentale integrare questi trattamenti  e “ rafforzarli”con tecniche di rilassamento e con l’ aiuto di una specifica alimentazione. Chiaramente, per comprendere quale delle due strade sia la più idonea per un  paziente, occorre sempre effettuare dei test propedeutici.

Ad oggi, secondo la mia esperienza sull’argomento, posso constatare che i pazienti che hanno mantenuto nel tempo i risultati ottenuti attraverso il trattamento cranio sacrale sono proprio quelli con i quali ho effettuato un lavoro di integrazione SU TUTTI E 3 I SISTEMI, attraverso tecniche di visualizzazione e tecniche sperimentali sull’argomento. Del resto trattare il “SISTEMA CORPO“ senza considerare il “SISTEMA PSICHE-SPIRITO” e la connessione di interdipendenza tra di essi,  può rivelarsi al quanto riduttivo, oltre che inefficace.

 

Per quanto comuni, i disturbi del sonno sono spesso sottovalutati.

Nonostante i progressi fatti negli ultimi anni nella disponibilità di terapie, solo una piccola percentuale di chi soffre d'insonnia si affida a un trattamento professionale per curare tale problema. Ciò accade perché molte persone non lo ritengono grave o perché non vogliono ricorrere a un trattamento con medicinali ipnotici, temendone le contro indicazioni in fatto di tollerabilità e dipendenza. Viceversa si rileva un incremento dell'interesse nei confronti di terapie alternative e in primis l’osteopatia con il trattamento cranio-sacrale, che è in grado di ripristinare il corretto funzionamento del ritmo sonno veglia.

La corretta fluttuazione del liquido cefalo rachidiano  durante i due tempi di inspiro ed espiro, infatti, consente al cranio e al sacro di relazionarsi tra loro attraverso un movimento che possiamo immaginare un po’come quello di una  vecchia  culla  a dondolo di una volta.

Possiamo immaginare le tecniche cranio sacrali come un sistema che interviene sul ritmo e sulle movenze di questa culla, con l’obiettivo finale di trovare la spinta adatta al soggetto, che consentirà  a quest’ ultimo di lasciarsi guidare da sé stesso, dalle proprie movenze ed abbandonarsi ad esse. Non a caso le tecniche cranio sacrali sono particolarmente indicate per l’irrequietezza neonatale, oltre che in casi quali post cesareo, difficoltà nell’ apprendimento etc….. 

Se vuoi sottopormi il tuo caso di insonnia contattami per avere maggiori informazioni o per fissare un appuntamento.

Claudia Dominijanni, Osteopata D.O. Roma

Che il mare avesse proprietà benefiche è ormai cosa nota. Ma perché? Quando "utilizzarlo"? Vediamolo insieme in questo articolo.


Con l’arrivo delle vacanze ad andare in ferie è anche l’ Osteopata di fiducia, ma non i suoi consigli !
A seconda della sintomatologia, di suggerimenti da adottare durante l’ estate per mantenersi in salute ed equilibrio psico fisico, ne esistono molti.
Esercizi posturali, creme naturali, respirazione, meditazione, cromoterapia, aromaterapia, musicoterapia, etc….
E poi c’è lui, che li racchiude tutti : il mare!

 

Il mare è una vera e propria medicina naturale.

La composizione, la salinità, la distribuzione dell’acqua marina sulla crosta terrestre, sono analoghe al plasma corporeo, la nostra “acqua interna”.

I nostri antenati vennero fuori dal mare. I feti umani immersi in acqua, nelle prime fasi di sviluppo, hanno ancora strutture simili a fessure branchiali dei pesci, e l’acqua nelle nostre cellule può essere paragonata a quella che si trova nel mare.
Il mare sa suscitare reazioni immediate legate al “nido”uterino materno, alle proprie origini primordiali e all’ evoluzione.

Il suo colore rilassa la mente, induce serenità e sicurezza. Il blu è il colore che l’inconscio associa al pianeta Terra, reso azzurro dal cielo e dai grandi oceani, ed è quindi familiare e confortante per la nostra mente, come fosse rappresentativo della propria “casa”ancestrale.

 

Il mare rigenera la mente, conforta lo spirito, cura i malanni della pelle, del sistema nervoso e delle ossa.

I benefici sono tanti, e qui ne riporto un breve elenco:

  • Il mare rallenta il progredire dei reumatismi
    L’acqua marina abbinata all’ esercizio fisico, stempera il dolore osseo-muscolare e l’artrite. Migliora la circolazione del sangue ed accelera il recupero da interventi chirurgici.
  • Migliora la respirazione
    Le persone che soffrono di asma, sinusite allergica, tosse di varia natura ed altri problemi respiratori, beneficiano della brezza marina e delle nuotate in acqua come disinfettanti e drenanti di tossine delle vie respiratorie e dei polmoni.
  • Riduce l’ansia e la depressione
    Poiché contiene magnesio, l’acqua del mare è un calmante naturale, un anti-stress.
  • Ha effetti terapeutici sul sistema endocrino e su quello nervoso. Il senso di solitudine e la depressione sono favoriti da livelli bassi di serotonina, un neurotrasmettitore noto come “ormone della felicità”. Il contatto con il mare induce il cervello al rilascio di sostanze come dopamina, serotonina e ossitocina, gli ormoni del piacere.
  • Purifica la pelle
    I sali minerali marini in sinergia con i raggi del sole, rigenerano la pelle. Acne e la psoriasi, sono alcune delle malattie che possono essere facilmente curate con l’acqua del mare, per la sua azione antisettica e cicatrizzante. (L’acqua di mare pura contiene il 3,5% di cloruro di sodio, e piccole quantità di magnesio, solfato e calcio)

I sali e lo iodio marini contrastano la cellulite ed i liquidi ristagnanti di cosce e glutei in particolare.
Passeggiare in acqua , favorisce il drenaggio delle cellule adipose e di tossine, ringiovanisce e modella la forma delle gambe, leviga e purifica la pelle.

  • Rinforza il sistema immunitario
    Il numero di globuli rossi sembra aumentare tra il 5 e il 20 % dopo una nuotata o un bagno nel mare.

Il mare è inoltre il posto ideale dove praticare esercizi posturali, meditazione, yoga, per ritrovare se stessi in risonanza con la Natura.
C.G.Jung scrisse: «Il mare è come la musica: contiene e suscita tutti i sogni dell’anima».

 

Come usare il mare per stare meglio? 

  • Passeggiata a piedi nudi sulla sabbia : Ottimo per lavorare sull’ equilibrio e sulla circolazione del piede e di tutto l’arto inferiore.
  • Passeggiata in acqua : Mantiene in forma senza sovraccaricare la zona lombo sacrale.
  • Posizione in acqua a “ quattro di spade “: Rilassa la colonna cervicale e tutta la schiena.
  • Inalare acqua di mare: Riduce il gonfiore, riequilibra le mucose e stimola l’ auto pulizia dell’apparato respiratorio favorendo l’espulsione del muco.


In quest’ ultimo caso, se si ha il sospetto che il mare sia inquinato, è meglio ricorrere a soluzioni spray all'acqua di mare. 

 

Claudia Dominijanni, Osteopata. D.O.

Mercoledì, 05 Luglio 2017 09:28

Tacchi e mal di schiena: facciamo chiarezza!

Si ai Tacchi: la schiena ringrazia!


Scarpe basse e infradito?

Sono comode ed estive, ma allo stesso tempo un pericolo incombente per piedi e caviglie.


A dispetto dell`opinione comune che vede nei tacchi veri strumenti di tortura per milioni di donne, due o tre centimetri di tacco possono invece aiutare ad avere una postura migliore per la colonna vertebrale, combattendo il tanto diffuso mal di schiena.


Spesso ai pazienti mi capita di consigliare di indossare tacchi di questa entità almeno 3 volte a settimana, per compensare anni e anni di converse e infradito.
Sia chiaro, nessuna scarpa è particolarmente sconsigliata, piuttosto occorre porre attenzione sull'uso che ne facciamo.


Se consideriamo che Il piede nasce libero non per camminare sull'asfalto o sul pavimento di casa, l'angolo naturale tra piede e terreno non è di 90 gradi come siamo abituati a pensare, ma di 100 gradi.

Un tacchetto basso è quindi un escamotage per consentire al piede di mantenere il giusto assetto articolare.
Tacchi troppo alti, invece, spostano il baricentro del corpo sulla parte anteriore della pianta. Inoltre 12 centimetri di tacco non corrispondono a 12 centimetri di altezza in più: aumenta la curvatura lombare, e ai problemi ai piedi si sommano poi i problemi alla colonna vertebrale.


L`ideale sarebbe alternare diversi tipi di calzatura in modo da consentire ai piedi di muoversi il più liberamente possibile: lunedì infradito, martedì sandali con il tacco basso e mercoledì, magari, zeppe.
Non dimentichiamoci poi di camminare scalzi! Per lo meno in casa e in spiaggia.


Le scarpe con i tacchi alti sono calzature molto amate dalle donne , soprattutto per le occasioni particolari.
E allora perché rinunciarci?
Certo, se consideriamo scarpe alte solo quelle con tacco 12, potremo utilizzarle raramente e con molta attenzione. Indossarle tutti i giorni non si rivela una gran scelta in termini di salute.
Ma se prendiamo in considerazione un tacco modesto di pochi centimetri, possiamo utilizzare questo tipo di calzature perfino tutti i giorni.

 

Questo non significa che il tacco 12 vada eliminato completamente dal guardaroba, tuttavia è importante imparare a farne un uso corretto e ad iniziare a considerarlo un po’ come il giorno di sgarro settimanale durante un regime dietetico dimagrante: Fondamentale, irrinunciabile, 1 massimo 2 volte a settimana.
Il tacco troppo alto infatti altera la naturale postura costringendo chi lo indossa, per evitare di cadere in avanti, ad adottare tutta una serie di compensazioni che si ripercuotono (negativamente) su molte strutture dell'organismo.


TACCHI ALTI E POSTURA


I tacchi, alzando il tallone, sbilanciano il corpo in avanti. Per evitare di cadere, la donna può effettuare due tipi di compensazione: la prima a livello del ginocchio, la seconda a livello della schiena.
Flettendo le ginocchia, queste si spostano in avanti, facendo traslare indietro il centro di gravità e riportandolo in equilibrio, sopra i piedi. La curva lombare si riduce e la curva dorsale si accentua.
Se invece le ginocchia non si flettono o si flettono poco, per non cadere è necessario inarcare la schiena portando indietro la parte alta del tronco.

 

Piedi e caviglie

Calzando scarpe con i tacchi, la pressione sull'avampiede aumenta di molto.
Questa pressione, associata alla forma della punta delle scarpe con i tacchi, che non rispetta la naturale fisiologia delle dita, costringendole in uno spazio troppo stretto, comporta un maggior rischio di sviluppare problemi alle dita e al piede.

Tra i problemi potenzialmente imputabili all’ uso eccessivo delle scarpe con i tacchi troppo alti ci sono :

• l'alluce valgo (diffusissimo tra le donne anziane) e le dita a martello;
• la deformità di Haglund (una osteocondrosi caratterizzata dalla crescita abnorme di tessuto osseo nel tallone, causato da continuo sfregamento);
• metatarsalgia (infiammazione cronica delle ossa dell'avampiede).
Questo per quanto riguarda i problemi cronici, poi ci sono gli eventi traumatici causati dalle cadute, con slogature della caviglia, in genere non gravi.

 

Ginocchia

La sollecitazione dell'articolazione del ginocchio aumenta sensibilmente quando si portano i tacchi alti.
I muscoli del polpaccio si accorciano utilizzando le scarpe con i tacchi, e alla lunga possono contrarsi in modo cronico, sollecitando il tendine di Achille, che viene maggiormente stressato e può perdere parte della sua elasticità, causando dolori cronici ai talloni.

 

Schiena

La compensazione a livello della schiena non è fisiologica e può portare prima a mal di schiena, in genere causato da contratture muscolari, e alla lunga a vere e proprie degenerazioni articolari (protrusioni, ernie, ecc).

 

IL TRUCCO PER EVITARE DANNI ALLA SCHIENA È ALTERNARE LE SCARPE


Portare uno stivaletto di 7-8 centimetri per periodi brevi non comporta alcun rischio.
 Per evitare problemi il trucco è alternare i diversi modelli e le diverse altezze, ad esempio tacchi alti e tacchi medi.

Un tacco di 5 centimetri permette di camminare senza stancarsi, uno di 3 centimetri è l’altezza ideale perché permette di compiere qualsiasi movimento, anche ballare.

E le zeppe? Possono essere un’alternativa per chi vuole guadagnare qualche centimetro in altezza. In questo caso il carico del peso viene distribuito meglio su tutto il piede, se la suola elastica. La maggior parte delle scarpe ha la scuola rigida, il piede non riesce a compiere il movimento corretto e di conseguenza il peso non si estende su tutta la pianta, ma solo su alcuni punti come succede con i tacchi a spillo.


Per camminare con un buon equilibrio, la regola vuole che il peso del corpo sia distribuito sul piede in modo simmetrico: il 50% sul tallone e il 50% sulla parte anteriore. Questa proporzione viene rispettata fino a che si indossano tacchi alti massimo 3 centimetri. Se il tacco è di 4 centimetri il peso si sposta in avanti del 60%, se di 8 centimetri, invece, del 90 per cento. In questo caso, ossa e articolazioni dell’ avampiede sono sottoposte a un grande sforzo.


Come per il cibo, dunque, anche per le calzature la parola d'ordine per rimanere in salute e giovare di una buona postura è “ variare “ !

 

Claudia Dominijanni, Osteopata D.O.

 

Sabato, 24 Giugno 2017 09:50

Quando portare TUO FIGLIO dall'Osteopata

A tutti i genitori, a scopo preventivo ed eventualmente curativo, è suggerito un primo controllo Osteopatico per il proprio piccolo già subito dopo la nascita.

Con valutazioni regolari durante tutta l' età evolutiva, è possibile individuare precocemente eventuali disfunzioni Osteopatiche e correggerle sul nascere, evitando così l' instaurarsi di sintomi e patologie più importanti durante la crescita.

La frequenza degli incontri varia a seconda del motivo di consulto e dal quadro clinico del paziente , oltre che dalla fase evolutiva in cui quest' ultimo si trova.

L' ideale è seguire il neonato accompagnandolo in tutte le sue tappe evolutive successive, monitorandone i cambiamenti e supportandolo in tutte le sue fasi, specie quelle di passaggio.

Anche il neonato sano e forte, che ha appena affrontato la " fatica" della nascita trae grande beneficio dal trattamento Osteopatico.

L' Osteopatia è inoltre particolarmente consigliata per tutti i neonati partoriti attraverso un parto cesareo o un parto naturale difficile, poichè spesso queste due circostanze innescano una serie di meccanismi "forzati" che predispongono l' organismo del piccolo a restrizioni di mobilità a cui è consigliato porre rimedio il prima possibile.

L' Osteopatia pediatrica utilizza trattamenti delicati, sicuri ed efficaci adatti a tutte le fasi di crescita del bambino.

L' approccio Osteopatico ,naturale e non invasivo, rappresenta un prezioso strumento risolutivo per diversi motivi di consulto:

  • Asimmetrie posturali
  • Torcicollo miogeno
  • Plagiocefalie
  • Reflusso gastrico e coliche
  • Coliche addominali
  • Difficoltà di suzione
  • Malocclusione e bruxismo
  • Piede torto ( forme lievi )
  • Stipsi
  • Irrequietezza ed iperattività
  • Insonnia

 

Cerchi un'osteopata a Roma? Contattami!

Claudia Dominijanni, Osteopata D.O.

 

 

 

La tua prova costume con l’ Osteopata : cellulite e postura. Lo avresti mai detto?

 

E bene si, l’ Osteopatia aiuta anche in caso di disturbi come la cellulite, trattandone le cause profonde e rivelandosi propedeutica a trattamenti estetici.

 

Spesso , da parte di molti professionisti appartenenti al mio settore, c’è un gran tabù  rispetto ad argomenti facilmente associabili alla parola “estetica” .

 

Dal mio personale punto di vista,  questo è un “terrore” ingiustificato, facilmente scardinabile spiegando con chiarezza ai pazienti in che modo l’ Osteopata agisce su tale condizione, con quali obiettivi, lavorando su tutto fuorchè sull’ estetica!

 

Credo che offrire un punto di vista tecnico- posturale  possa esser d’ aiuto a chi spesso si ritrova a dover combattere con questa condizione , non considerando ( perché semplicemente non lo sa ) che senza un lavoro posturale funzionale e senza “ sbloccare”  quindi  le vie di drenaggio poco si può fare contro la cellulite.

Del resto - chi mi conosce lo sa - personalmente preferisco lavorare per qualcosa piuttosto che contro qualcosa. Comunicare con i tessuti è fondamentale, accompagnarli e non obbligarli!

 

Ma in che modo l’ Osteopata agisce?

Procediamo per gradi.

 

La cellulite è la progressiva degenerazione del tessuto sottocutaneo, dove le cellule adipose si trovano in una quantità eccessiva di liquido. Questa condizione è scientificamente nota sotto il nome di Panniculopatia,  che genera il tipico aspetto antiestetico della pelle a buccia d’arancia.

La Panniculopatia si può manifestare in tre stadi diversi, con intensità crescente: edematosa, fibrosa e sclerotica.

 

·        La cellulite edematosa è il primo stadio, dove compaiono i primi caratteristici punti critici e la superficie della pelle si fa simile alla buccia di un’arancia;

·        la cellulite fibrosa è uno stadio più avanzato del disturbo, in cui si notano protuberanze abbastanza evidenti superficialmente, alla compressione della pelle;

·        la cellulite sclerotica, invece, si riconosce subito in quanto la pelle presenta avvallamenti e protuberanze molto palesi e alla compressione della pelle si avvertono anche  sgradevoli dolori.

 

I fattori maggiormente incidenti nell’ origine di tale disturbo sono: la componente genetica, un’alimentazione scorretta, uno stile di vita sedentario, l’invecchiamento, lo squilibrio ormonale, il cattivo drenaggio, il fumo e l’alcool, l’utilizzo di farmaci.

La genetica è difficile da contrastare ma possiamo assolutamente far si che il problema sia sotto controllo, facendo in modo che si allontani il più possibile la comparsa, si riducano al minimo gli effetti negativi, si rallenti il suo peggioramento e addirittura si migliori evidentemente il tanto antipatico inestetismo!

 

La buona notizia , infatti, è che esistono anche fattori predisponenti modificabili.

Ricapitoliamo!

 

 

FATTORI FAVORENTI PRIMARI:

 

Genetica

Etnia

Invecchiamento

 

FATTORI SECONDARI:

 

Ciclo mestruale

Gravidanza

Menopausa

Squilibri ormonali

Farmaci

 

FATTORI PREDISPONENTI MODIFICABILI:

 

stile di vita

stress

alimentazione

qualità del sonno

sedentarietà

ipotonia muscolare

abbigliamento

posture

calzature

idratazione

igiene personale

 

Dunque se vi sono tutti questi fattori modificabili significa che di cose da fare ce ne sono parecchie, ma è veramente importante sapere come e, forse, ancor più sapere perché!

 

 

 

 

 Come?

 

L’osteopatia "contro" la cellulite riesce ad individuare i diversi fattori che causano questo disturbo affrontando il problema alla radice, che è sempre legato in qualche modo alla circolazione ed alle caratteristiche delle intersezioni tra i tessuti, dello scambio plasmatico tessutale.

 

 

La prima modalità di intervento è rappresentata dal raggiungimento di una CORRETTA POSTURA FUNZIONALE ,  mirando ad allungare le catene muscolari retratte, evitando la proliferazione del collagene attorno ai muscoli, creando le condizioni ideali per una migliore circolazione linfatica e sanguigna . Questa cosa se sapientemente valutata e risolta determina una fortissima possibilità di migliorare la circolazione linfatica con risultati sorprendenti, anche in termine di leggerezza in particolare degli arti inferiori.

L’efficienza di alcuni muscoli come diaframma e la muscolatura che costituisce il pavimento pelvico, per esempio,  è strategicamente importante per favorire circolazione ed in particolar modo il ritorno venoso.

 

Se hai fatto l’ esperienza di sottoporti a trattamenti estetici su trattamenti estetici senza aver avuto risultati rilevanti, inizia a considerare seriamente l’ idea di affrontare la tua situazione con un Osteopata che sarà in grado di lavorare sulle tue restrizioni di mobilità che impediscono ai trattamenti  estetici di essere efficaci, e solo secondariamente avrà senso rivolgerti  dalla tua estetista di fiducia.

 

In alcuni casi, sarà possibile utilizzare tecniche linfatiche mirate a favorire la naturale potenza del sistema immunitario, all’ eliminazione di tossine, alla rimozione dei liquidi interstiziali in eccesso, Questo trattamento elimina le cellule morte, semplificando l’assorbimento degli elementi che nutrono la pelle, rendendola più liscia, armoniosa e bella, consentendone una giusta respirazione.

 

È importante non associare la cellulite necessariamente alla ritenzione idrica e quindi non intraprendere incondizionatamente metodi risolutivi finalizzati ad eliminare i liquidi in eccesso senza assicurarsi su quale sia esattamente l’idratazione del corpo. Il rischio è di ottenere un effetto contrario rispetto a quello sperato.

L’osteopata suggerisce anche una costante ed equilibrata attività fisica, specifica per ogni persona, con l' obiettivo di stimolare precisi punti presenti nei piedi , che sono la sede di delicati sistemi circolatori responsabili del ritorno venoso.

 

 

Claudia Dominijanni, Osteopata D.O.

Mercoledì, 07 Giugno 2017 10:08

Quanto dura una seduta Osteopatica?

 

QUANTO DURA UNA SEDUTA OSTEOPATICA?

 

La seduta Osteopatica inizia sempre con un colloquio preliminare durante il quale il paziente espone il motivo di consulto.

È una fase piuttosto delicata perché l’Osteopata deve eseguire una attenta valutazione di esclusione.

 

In altri termini deve determinare se il problema sia o meno di natura Osteopatica e, solo dopo aver chiarito questo aspetto, si procede con la seduta vera e propria che inizia sempre con l’ esame Osteopatico.

Un trattamento Osteopatico dura solitamente 30- 45 minuti complessivi,  di cui 15-20 di trattamento effettivo.

 

Nel caso di un primo trattamento i tempi sono ben differenti e dilatati.

Una seduta può infatti durare anche un’ ora o un’ ora e mezza.

Chiaramente non esiste una regola uguale per tutti, poiché dipenderà dalla risposta del tessuto alle tecniche e dal numero di tecniche che sarà necessario effettuare per raggiungere l’ obiettivo .

Solo a quel punto una seduta Osteopatica può ritenersi finita.

 

Claudia Dominijanni, Osteopata D.O

 

Guarda il link sull’ argomento:

https://www.youtube.com/watch?v=Dv3zHvYjU6I

 

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https://www.youtube.com/watch?v=s73V6OvJD2g

 

https://www.youtube.com/watch?v=n9HCJnrKGWk&t=135s

 

Venerdì, 02 Giugno 2017 15:42

La prima regola Osteopatica per gli sportivi

La pratica sportiva contribuisce al mantenimento di uno stato di salute ottimale, ragion per cui non mi stancherò mai di consigliare ai mie pazienti di dedicare quotidianamente una fetta del loro tempo per svolgere attività fisica .

 

Occorre però comprendere quale sport faccia al caso nostro, in quale momento della giornata sia più consono dedicarcisi ed essere a conoscenza di qualche trucchetto personalizzato che consenta di svolgere attività sportiva in sicurezza. Non siamo tutti uguali!

Lo sport, infatti, specie se praticato a livello agonistico, può favorire l’insorgenza di fastidiosi sintomi, talvolta cronici, che possono essere evitati con qualche accortezza come per esempio la scelta dell’attrezzatura giusta, il rispetto dei tempi di recupero durante l' allenamento, uno stretching "intelligente" , etc.

  

" LA VITA è MOVIMENTO, IL MOVIMENTO è VITA " ( E. T. Still )

A sostenerlo fù il padre della filosofia Osteopatica.

 

Il trattamento Osteopatico, infatti, consente all'organismo di ritrovare la corretta mobilità di tutti i distretti del corpo, mirando all'omeostasi dell' organismo e quindi al mantenimento dello stato di salute.

MOVIMENTO appunto !

Pensare di delegare completamente al vostro Osteopata di fiducia il vostro benessere psico fisico risulta però pura utopia.

Cosa intendo? 

Adesso vi farò un esempio. 

Recentemente è arrivato al mio studio un paziente che come motivo di consulto riportava sintomatologie gastro intestinali. Con circa 3 trattamenti con Tecniche Viscerali e Fasciali i sintomi sono notevolmente migliorati fino a scomparire ( 1 mese e mezzo). 

Miracolo? NO! Conoscenza dell' Anatomia, Fisiologia e Biomeccanica applicata al singolo soggetto.

Ma il trattamento non finisce qui! Una delle fasi più importanti di una visita Osteopatica risulta essere proprio quella dei " consigli personalizzati". Nel caso specifico si trattava, in collaborazione con un nutrizionista, di apportare piccole ma fondamentali modifiche alla propria dieta. Accortezze che nel caso in questione risultavano essere necessarie affinchè si potessero mantenere i risultati ottenuti con il percorso Osteopatico.

Il Signor XY ( lo chiameremo così ) in questione ha messo in pratica i consigli che gli erano stati dati in sede di visita , continua a stare bene e a tornare da me " solo" per trattamenti di " richiamo" e prevenzione. 

Non tutti però sono disposti a cambiare. 

Anche per i più pigri, è comunque possibile ricevere trattamenti volti al miglioramento del loro stato di salute o del sintomo. Chiaramente però, occorrerà che gli incontri siano più ravvicinati. Questo perchè sarà più facile che i sintomi si ripresenteranno con una frequenza X rispetto ad un paziente che integra con i consigli che gli sono stati dati. Ciò detto, non esiste comunque una regola precisa, stiamo parlando di probabilità e di " statistica osservazionale".

 

Ogni soggetto reagisce in modo diverso!

 

Si può SEMPRE fare qualcosa per migliorare e trovare una soluzione. 

Ciò nonostante occorre informare correttamente il paziente, che poi compirà la sua scelta.

Ritornando a noi e allo sport, allo stesso modo, una regola che non risparmia nessun paziente è proprio quella che prevede il MOVIMENTO COME SUPPORTO AL TRATTAMENTO OSTEOPATICO.

INTENDIAMOCI BENE , se state già immaginando fatiche, salite, sforzi primordiali .... non allarmatevi!

Movimento può voler dire l' esecuzione di un esercizio specifico per 5 min al giorno, 20 min di passeggiata, andare a fare la spesa a piedi, movimenti dolci, 10 min. di esercizi attaccati alla parete, etc.

 

In seguito ad un' attenta analisi Posturale e Osteopatica sarà possibile comprendere quale sia il " VOSTRO MOVIMENTO IDEALE ".

 

Supportare il trattamento Osteopatico con del sano movimento costante, si rivela quindi il segreto vincente per la nostra salute.

 

Per evitare di incorrere in patologie croniche, traumi e sintomi relativi alla pratica scorretta di alcuni sport, LA PERSONALIZZAZIONE nella scelta sportiva è essenziale.

 

 L' Osteopatia è ideale per gli sportivi, professionisti o dilettanti, per migliorare le performance, prevenire gli incidenti ed accelerare i tempi di guarigione.

 

 

 

 Claudia Dominijanni, Osteopata D.O.

 

 

Sabato, 20 Maggio 2017 11:07

Consulenza osteopatica sul sintomo

Hai dubbi o curiosità sull'Osteopatia?

Sei stato indirizzato da un Osteopata ma non sai bene come si svolge un trattamento?

Hai sintomi che cercano in tutti i modi di "farsi vedere" e hai deciso di ascoltare le parole del tuo corpo?

 

Approfitta di questo spazio di 2 ore sul mondo dell'Osteopatia aperto A TUTTI!

 

NECESSARIO PRENOTARE LA PROPRIA VISITA OSTEOPATICA GRATUITA TELEFONICAMENTE, PER EVITARE SOVRAPPOSIZIONE E ATTESE

 

Per info e prenotazioni chiamare 334 7195889 o inviare un messaggio a Claudia Dominijanni, Osteopata a Roma. 

Grazie a questa iniziativa sarà possibile effettuare una consulenza osteopatica gratuita.

 

Dopo un'accurata anamnesi verranno effettuati anche alcuni test per la valutazione della trattabilità del paziente. 

 

Quando bisognerebbe rivolgersi ad un osteopata?

Per fare una visita di prevenzione: è consigliabile a tutti (anche in assenza di dolore) per mantenere una buona qualità di vita ed evitare problematiche disfunzionali che a lungo andare possono sfociare in dolore e patologie.

 

Per sintomi archiviati come idiopatici.

 

Quando si presentano dolori muscolo-scheletrici: per recuperare movimento e ripristinare l'equilibrio del proprio sistema.

Durante una cura dentistica: poichè il trattamento manipolativo osteopatico metterà la persona nella migliore condizione possibile per adattare la correzione ortodontica.

 

Se si pratica attività sportiva: utile soprattutto per evitare infortuni e lesioni muscolari e articolari, aumentare le prestazioni fisiche-sportive, risolvere dolori muscolo scheletrici o tendinei.

 

Quando si presentano frequenti mal di testa, dolore cervicale o problemi di mantenimento dell’equilibrio dovuti ad una postura scorretta.

 

Grazie a una consulenza osteopatica potrai ricevere informazioni dettagliate sulla funzionalità del tuo “sistema corpo” 

 

Per prenotare la tua visita o semplicemente per avere informazioni, puoi chiamare il numero 334 71 95 889 o usare il modulo contattaci

Sabato, 15 Aprile 2017 22:48

L' OSTEOPATIA INCONTRA I FUTURI GENITORI

 

FESTA DI PASQUETTA

 

"Natale con i tuoi, Capodanno con chi vuoi, Pasquetta..... CON NOI!

 

 

 

Seminario aperto a tutte le future mamme e papà.

Quale migliore occasione per parlare di nascita?

Mettiti in gioco e lasciati guidare da professionisti, alla scoperta di nuove prospettive. Impara ad ascoltare il tuo corpo, in connessione con la tua mente ed il tuo spirito.

 

  • ore 10.30 - 12.30 Seminario esperenziale  " Genitori e Figli "( tecniche di visualizzazione, esercizi esperenziali )

 

  • ore 12.30 - 13.30 Seminario Osteopatico " L' ombelico del mondo " ( esercizi di percezione del proprio corpo, finalizzato ad una maggior consapevolezza durante il periodo di gestazione )

 

  • ore 13.00 - 14.00 Pranzo

 

 

  • ore 14.00 - 16.00 Festa con sorpresa personalizzatata

 

N.B. è obbligatorio prenotare il proprio posto al 334 7195889 

 

 

 

 

                                 Articolo tratto dalla video intervista radio di “Roma By night LIVE SHOW”

                                             

                                                     Ospite: Claudia Dominijanni Osteopata D.O.

 

                                                     Membro del registro degli Osteopati d’ Italia.

 

Ringrazio ancora Giulio e la sua troupe radio per avermi ospitato nella loro trasmissione.

Con l’ occasione vi propongo alcuni dei passaggi che ritengo più interessanti

 

Giulio: “Spesso c’è un po’ di confusione, nel senso che le persone fanno un po’ fatica a distinguere la figura dell’ Osteopata , per esempio, dal fisioterapista. Probabilmente alcuni di noi mettono ancora tutto nell’ambito del massaggiatore”

Claudia: “ …. c’è anche chi ci chiama scherzando “gli scrocchia ossa”  perché il nome Osteopatia può effettivamente far pensare ,come luogo comune ,che l’Osteopata lavori solo a livello strutturale ( e quindi ossa, muscoli e legamenti ).In realtà si lavora anche a livello viscerale, cranio sacrale, per cui è un discorso molto più ampio.Si occupa di tutti quei casi che  non sono ancora sfociati in malattia: previene e cura il sintomo”

Giulio: “ Per cui fa un lavoro importante di prevenzione. Quindi è anche per tutte quelle persone che non hanno ancora un disturbo manifesto però cominciano ad avvertire qualcosa? l’ Osteopata può intervenire nella globalità del corpo…. ”

Claudia: “ Esatto, proprio perché l’ Osteopatia non si occupa solo di traumi (quindi incidenti) ma anche di tutti quei casi che sempre più spesso vengono catalogati ed archiviati come “ idiopatici”  , mentre invece di idiopatico spesso c’è ben poco “. “ Attraverso test specifici, attraverso tecniche manuali dolci e non invasive –  non si utilizzano farmaci né macchinari – si arriva a comprendere la causa  del motivo di consulto del paziente.  L’ obiettivo è quello di capire quale è la causa”.

Sempre più spesso , infatti, la sede del dolore ( o fastidio etc…) che riferisce il paziente non è il reale punto di partenza della disfunzione. Ragion per cui, prima di affannarsi a trattare la zona circoscritta e concentrarsi unicamente sul sintomo, occorre comprendere quale sia il distretto corporeo da cui il sintomo ha effettivamente avuto origine. Successivamente, si procederà con il trattamento più adatto al soggetto.

Se per esempio arriva un paziente con un forte dolore lombare e ci affrettiamo a dare sollievo a quella zona con trattamenti Trigger Point  piuttosto che Trust vertebrali senza aver effettuato tutti i test del caso, accadrà che il paziente dopo pochi giorni di sollievo si trovi punto e a capo, proprio perché ci siamo concentrati solo sul sintomo e non sull’ origine di quest’ ultimo. Origine che ,per esempio, in casi di lombalgia risulta essere sempre più spesso l’intestino o la radice del mesentere.

 Per cui in questi casi trattamenti unicamente strutturali non hanno presa su pazienti che invece necessitano di trattamenti viscerali. 

Sia chiaro, quando parliamo di disfunzione Osteopatica parliamo SEMPRE di una restrizione di mobilità di una zona x del nostro corpo. Mobilità che è necessario ripristinare al fine di mantenere o recuperare il nostro stato di salute.

 

Giulio : “ Questo è molto interessante,…. Perché  è chiaro che una persona “non addetta ai lavori” non penserebbe mai che per esempio un dolore al braccio possa derivare da un problema al fegato”  “L’Osteopatia sappiamo che è una disciplina molto antica che nasce negli Stati Uniti, poi si è sviluppata,…..e ancora adesso è molto sviluppata in Francia….. in Italia sempre di più anche in ambito sportivo. C’ è quel problema che riguarda il riconoscimento ?”

Claudia : “ Si, esatto. Diciamo che c’è ancora un po’ da lavorare in questo senso però siamo sicuramente  a buon punto”. 

 

 Paola Sciomachen , presidente del Registro degli Osteopati d’ Italia, recentemente ha riportato che “  Il Ddl Lorenzin, che all'art. 4 prevede il riconoscimento dell'osteopatia come professione sanitaria, è stato approvato in Senato nel maggio dello scorso anno in seguito a un lungo iter iniziato quasi tre anni fa.

Ora, dopo un lungo ciclo di audizioni della Commissione Affari Sociali della Camera, il Ddl è entrato in una fase di stallo. Nelle ultime settimane abbiamo diffuso i risultati della prima indagine demoscopica sull'osteopatia, che dimostrano la grande diffusione di questa professione nel nostro Paese, con ben 10 milioni di italiani che la scelgono. L'osteopatia rappresenta già un sistema di cura scelto dai pazienti, ed è evidente quanto sia urgente e necessario definirne ruolo e competenze e quindi un iter formativo univoco, un albo e un codice deontologico di riferimento per il suo esercizio, a tutela prima di tutto dei pazienti.

Ritengo che questa fotografia sulla diffusione dell'osteopatia in Italia abbia contribuito a riaccendere l'attenzione sul DDL e sul nostro articolo. Il governo conferma la sua posizione di favore e la commissione Affari Sociali sembra intenzionata a continuare nella stessa direzione “. 

Come cittadini è possibile tutelarsi e far sentire la propria voce  firmando la petizione #Osteopatiriconosciuti.

In questa fase di passaggio, più che mai, occorre informarsi sul professionista al quale decidiamo di affidarci e sul percorso formativo conseguito ( fondamentale che la scuola di formazione sia riconosciuta dai criteri R.O.I., Registro degli Osteopati d’ Italia ). Purtroppo quest’ ultima informazione è difficile da avere se non attraverso un passa parola. Ciò che è possibile verificare personalmente, invece, è l’ iscrizione del professionista al Registro degli Osteopati d’ Italia, attraverso il sito www.registro-osteopati-italia.com . Ne esistono anche altri, il R.O.I. rimane comunque attualmente il principale Registro che si sta battendo per il riconoscimento dell’ Osteopatia, nell’ interesse del paziente e del professionista.

 

Giulio : “ Claudia, so che conduci anche dei trattamenti per le donne in gravidanza. Giusto? “

Claudia : “ Si, sia seminari che eventi, sia individuali che esperienze di gruppo…” “ Si lavora molto sull’integrazione di un lavoro posturale, e quindi osteopatico, con un lavoro di tecniche di rilassamento. Questo proprio nell’ ottica della filosofia  Osteopatica che considera l’ individuo nella sua globalità, e quindi corpo mente e spirito “.

 

N.B.  E’ POSSIBILE  VISUALIZZARE L’INTERVISTA VIDEO INTEGRALE ACCEDENDO ALLA PAGINA FACEBOOK  “ CD CLAUDIA DOMINIJANNI OSTEOPATA D.O.”  O  CLICCANDO IL LINK YOUTUBE  SOTTOSTANTE

 

https://www.youtube.com/watch?v=n9HCJnrKGWk

 

 

Claudia Dominijanni Osteopata D.O.

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